Buon Anno!

Buon Anno!

Carissimi amici,
che “siete missione” come noi, secondo la felice espressione di Papa Francesco, vi giunga il mio e nostro più cari augurio di Buon Anno.
Il tema del calendario (cliccando qui é possibile sfogliarlo e scaricarlo) dell’associazione che come tradizione da anni ci accompagna durante i prossimi dodici mesi ha come tema un “inno di speranza” che ci incoraggi a camminare con passo veloce verso un’ ECOLOGIA…DI COMUNIONE.
Il Sinodo sull’Amazzonia, Greta Thumberg, i movimenti ecologisti, i media hanno destato in tutti maggiore attenzione alle problematiche dell’ecologia, della  cura del creato. I fenomeni atmosferici sempre più estremi,  che hanno colpito anche il Centrafrica con un’alluvione nella Capitale Bangui nel mese di novembre ci preoccupano.
Siamo più consapevoli dell’impegno necessario da parte di tutti per curare e custodire le straordinarie  bellezze della terra.
Ma ci ammonisce il Papa nella “Laudato sii”: “Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri. (n. 49)
I volti e i brevi racconti di vita quotidiana del Calendario aprono squarci, ora simpatici ora drammatici, proprio sulla vita di tanti poveri che conosciamo attraverso le testimonianze dei missionari e dei volontari.
Ci aiuteranno, lungo il corso di questo nuovo anno a riflettere sul contributo, piccolo o grande che sia, che ognuno di noi può offrire per un mondo più bello e più giusto.
E’ ancora il Papa nella “Laudato sii” al n. 223 che ci suggerisce una strada molto concreta che tutti possiamo percorrere, quella della sobrietà che libera e apre i cuori: “La sobrietà, vissuta con libertà e consa­pevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quel­li che gustano di più e vivono meglio ogni mo­mento sono coloro che smettono di beccare qua e là, cercando sempre quello che non hanno, e sperimentano ciò che significa apprezzare ogni persona e ogni cosa, imparano a familiarizza­re con le realtà più semplici e ne sanno godere. In questo modo riescono a ridurre i bisogni in­soddisfatti e diminuiscono la stanchezza e l’an­sia. Si può aver bisogno di poco e vivere molto, soprattutto quando si è capaci di dare spazio ad altri piaceri e si trova soddisfazione negli incontri fraterni, nel servizio, nel mettere a frutto i propri carismi, nella musica e nell’arte, nel contatto con la natura, nella preghiera. La felicità richiede di saper limitare alcune necessità che ci stordiscono, restando così disponibili per le molteplici possi­bilità che offre la vita”.
Auguriamo a tutti di imparare ad … “avere bisogno di poco e vivere molto”, in solidarietà con tutti i nostri fratelli e in armonia con il creato.
Felice anno 2020 a tutti!

padre Piero Trameri
Presidente AMICI Betharram Onlus